27 Mag Assicurazione contro i rischi informatici
Le polizze assicurative per la protezione dai rischi informatici, nonostante ad oggi non siano ancora un prodotto di massa, si stanno via via imponendo velocemente nel settore, tanto che numerose compagnie di tutto il mondo, Italia compresa, le considerano una dotazione ormai irrinunciabile.
Del resto i numeri parlano chiaro: in base a una recente ricerca, più del 64% delle imprese assicurative offre già una simile copertura e un numero sempre crescente sta considerando l’opportunità di farlo.
Ciò nonostante, però, molte compagnie non hanno ancora ben chiaro come funzionino queste polizze, e come vadano collegate ad altre polizze commerciali.
Una ricerca di Cyber Affairs, agenzia di stampa italiana interamente dedicata alla sicurezza cibernetica, ha posto infatti l’attenzione su alcuni casi giudiziari accaduti negli Stati Uniti, che hanno evidenziato la confusione che circonda l’esatta copertura delle assicurazioni contro i rischi informatici; ad esempio chi ritenere responsabile nel caso in cui l’assicurato subisca un’intrusione e una sottrazione di dati? Oppure: cosa accade qualora il computer venga usato impropriamente per comunicare in maniera fraudolenta informazioni riservate?
Domande assolutamente pertinenti che stanno spingendo le compagnie assicurative a definire una volta per tutte l’ampiezza della copertura assicurativa offerta, al fine di evitare possibili giudizi basati su eventuali errori e/o omissioni nella contrattazione della polizza.
In tale delineato contesto, appare fondamentale la figura del broker assicurativo, il quale dovrà spiegare puntualmente i rischi informatici compresi nel contratto assicurativo ai propri clienti, in modo che quest’ultimi possano valutare quale tipo di proposta scegliere in base alle effettive esigenze.
Si tratta di un’opera di controllo e valutazione del prodotto offerto che diventa ancor più importante quando si parla di rischi informatici, visto che le cyber-minacce sono numerose e in costante evoluzione. Anche perché in assenza di tali cautele le compagnie assicurative potrebbero vedersi sommerse dalle azioni degli assicurati.
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