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05 Mar Antifrode assicurativa: strategie procedimentali e processuali
Qual è l’obiettivo primario dei protagonisti dell’attività antifrode?
Impedire la liquidazione del risarcimento, pur previsto dalla polizza assicurativa, in presenza di truffe-inganni e garantire la punizione dei soggetti autori delle frodi.
In un ambito tanto complesso appaiono indispensabili l’esperienza, la competenza e la tecnica e, soprattutto, la consapevolezza del perimetro legislativo entro il quale è possibile agire.
In altri termini, per poter aspirare ad un risultato soddisfacente, è fondamentale la padronanza delle norme che governano l’attività antifrode, delle tecniche, degli strumenti e delle procedure.
L’ambito giudiziario, infatti, è spesso il teatro in cui ha luogo una vera e propria “battaglia antifrode”: per questo motivo ogni attività precedente della task force deve sempre valutare e rimanere nell’alveo delle regole e delle dinamiche che governano il processo giudiziario.
Durante la fase di accertamento preliminare svolta dall’unità Antifrode, allorquando si provvede ad acquisire gli elementi per suffragare la querela, è indispensabile ricercare ed assicurare – con le modalità procedurali più corrette – tutte le fonti di prova per sostenere l’accusa in giudizio, avendo cura di parametrare l’indagine alla specifica fattispecie di reato, che si ritiene integrato dalla condotta.
Solo in questo modo sarà possibile proporre una querela, completa di allegazioni documentali idonee ad agevolare l’attività investigativa del Pubblico Ministero, abbreviandone i tempi.
E solo istruendo correttamente il procedimento “ab origine”, sarà possibile, nel corso del processo, acquisire prove idonee e sufficienti, nella fase dell’istruttoria dibattimentale, a dimostrare la penale responsabilità dell’imputato.
Durante la fase delle indagini preliminari svolte dalla Procura, un atteggiamento proattivo e collaborativo con l’Autorità inquirente consente, poi, di evitare che il procedimento incontri battute d’arresto ingiustificate (spesso a causa del termine di prescrizione del reato), di conoscere costantemente lo stato delle indagini e di contribuire, diligentemente, ad ogni integrazione documentale che si renda necessaria.
A conclusione dell’indagine, con l’effettivo esercizio dell’azione penale tramite citazione diretta a giudizio o con rinvio a giudizio, la costituzione di parte civile consente, all’esito dell’istruttoria dibattimentale, di presentare al Giudice una richiesta motivata e documentata di provvisionale, immediatamente esecutiva, nell’interesse delle imprese.
Peraltro, esercitata l’azione penale, sarà possibile formulare – nell’eventuale processo civile collegato – una fondata richiesta di sospensione del processo, per ritardare la liquidazione del danno lamentato dall’attore e per sospendere il decorso dei termini IVASS sino alla conclusione del processo penale.
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