Antifrode assicurativa: la graduale percezione delle potenzialità Antifrode della Black Box

23 Apr Antifrode assicurativa: la graduale percezione delle potenzialità Antifrode della Black Box

Sebbene si assista quotidianamente alla progressiva e rapida diffusione di strumenti tecnologici anche nel campo dell’automotive, non sempre tali innovazioni vengono recepite con la stessa rapidità della loro diffusione: il caso Black box (scatola nera), in ambito assicurativo, ne è sicuramente l’emblema.

Nella lotta al fenomeno delle frodi assicurative lo strumento black box è attualmente utilizzato in modo da mortificarne le potenzialità.

La valutazione dei dati offerti dal sistema, da parte di professionisti con specifiche competenze in materia di antifrode assicurativa telematica, garantirebbe, infatti, prospettive di risultato sorprendenti.

Il dispositivo di monitoraggio della condotta di guida dell’assicurato, se correttamente collocato nel “work flow” dell’attività antifrode, costituisce una fonte informativa privilegiata (al pari delle banche dati integrate) nell’individuazione delle ipotesi fraudolente di sinistro.

Le informazioni fornite (velocità, accelerazione, collocazione spazio temporale del veicolo), laddove interpretate correttamente da professionisti specificamente formati, daranno, già in fase di valutazione preliminare, un quadro nitido delle caratteristiche del sinistro e della sua astratta compatibilità con la dinamica denunciata dall’assicurato.

In tal modo sarà più agevole orientare, in modo più efficiente, le iniziative di accertamento ulteriore o giudiziali da intraprendere, con un considerevole contenimento dei costi antifrode.

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