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13 Apr Antifrode assicurativa: Legittimazione attiva del responsabile antifrode
Le imprese di assicurazione, come è noto, svolgono attività antifrode delegando le funzioni ed i poteri necessari al responsabile dell’ufficio Antifrode, il quale è anche deputato alla sottoscrizione delle querele antifrode.
Il conferimento dei poteri avviene solitamente, in via preventiva, a mezzo di una procura speciale o altro atto idoneo attraverso il quale la persona giuridica delega le funzioni al RUA (Responsabile Unico Antifrode), conferendogli i poteri necessari.
Tuttavia, in alcuni casi, la genericità testuale della procura speciale rilasciata è fonte di specifiche doglianze nell’ambito del processo, che possono determinare (laddove condivise dal giudicante) la vanificazione dell’intero processo per “difetto di querela”.
Per tale motivo l’eventualità va contrastata adeguatamente, evidenziando come la questione rappresenta una mera suggestione processuale già chiarita da tempo dalla stessa Cassazione: “la procura speciale rilasciata in via preventiva da soggetto giuridico è valida se indica tutti gli elementi utili all’individuazione della volontà del mandante al momento del rilascio oggetto.
Ne consegue che è necessario che il mandante precisi quantomeno per quali tipologie di reato intende che il proprio rappresentante proponga querela o in quali particolari situazioni il mandatario debba attivarsi, fatte salve le ipotesi per le quali il procuratore speciale possa esercitare il potere di querela con riguardo ad una tipologia specifica di reati desumibili dall’oggetto sociale dell’ente conferente”.
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