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27 Ott Assicurazioni: Archivio Informatico antifrode
L’archivio informatico integrato contro le frodi assicurative fornirà le coordinate per scoprire sinistri simulati, attribuendo una specie di “bollino nero” sul sinistro sospetto e mettendo, così, sull’avviso le compagnie assicurative.
Sarà, infatti, un database unico, in cui confluiranno i vari archivi sui sinistri stradali, sui veicoli e sui dati dei conducenti. Un passo in avanti verso l’operatività del sistema lo ha segnato il garante della privacy, il quale, con provvedimento n. 378 del 24 luglio 2014, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto per l’istituzione e il funzionamento del database. L’archivio unico sarà istituito presso l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e d’interesse collettivo (Ivass) ed ha lo scopo di consentire, alle imprese di assicurazione, di verificare il livello di anomalia di ogni sinistro, anche prima di corrispondere l’indennizzo per la loro liquidazione.
L’archivio servirà anche all’autorità giudiziaria e forze di polizia (per finalità antifrode) e consentirà controlli incrociati, rigidi e precisi, per controllare, ad esempio, la dinamica dei sinistri, alla luce degli indici di sospetto.
L’archivio integrato a regime raccoglierà, in un unico database, le informazioni provenienti dalla banca dati dei sinistri, dall’anagrafe testimoni e dall’anagrafe danneggiati (già istituite presso l’Ivass), dalla banca dati dei contrassegni assicurativi, dall’archivio nazionale dei veicoli, dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida e dal PRA (Pubblico registro automobilistico), dalla banca dati contenente le informazioni relative al ruolo dei periti assicurativi.
Saranno conservate, nell’archivio integrato, anche le informazioni sull’installazione e attivazione delle «scatole nere» sui veicoli, raccolte a fini antifrode.
Tutto al fine di calcolare, per ogni sinistro, un indicatore di anomalia.
Ed infatti, dopo la raccolta e l’incrocio dei dati, si comunicherà alle imprese di assicurazione, coinvolte nel sinistro, un primo valore – detto “di sintesi” – dell’indicatore di anomalia: se il livello di anomalia sarà superiore a quello fissato con regolamento dell’Ivass, detti indicatori saranno comunicati alle imprese di assicurazione coinvolte. Spetterà, poi, alle assicurazioni, adoperare questi indici nelle procedure di liquidazione degli indennizzi.
Il garante ha raccomandato la raccolta di dati pertinenti e non eccedenti le finalità ed ha mosso un rilievo specifico su tempi e modalità di conservazione dei dati. Nel dettaglio, le informazioni rimarranno nell’archivio per cinque anni dopo la data di definizione di ciascun sinistro; trascorsi cinque anni i dati di ciascun sinistro (definito) saranno riversati su altro supporto informatico gestito dall’Ivass e dopo altri cinque anni saranno conservati in forma anonima e per scopi esclusivamente statistici.
Il garante ha richiesto di inserire la clausola per cui i dati riversati su altro supporto informatico potranno essere utilizzati nel secondo quinquennio dall’Ivass esclusivamente a fini di comunicazione per esigenze di giustizia penale o a seguito di esercizio dei diritti degli interessati.
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