21 Dic Diritto d’autore nell’era digitale attraverso l’uso dei link

Il diritto d’autore dei siti web è tutelato dall’articolo 2575 del Libro V del Codice Civile. Qualora l’opera abbia i requisiti dell’innovatività e della creatività, il suo creatore è titolare del diritto d’autore che si articola in diritto morale e diritto patrimoniale, entrambi disciplinati dalla L. n. 633/1941 e successive modifiche e integrazioni.

 

Il diritto patrimoniale d’autore consiste nel diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo originale o derivati, nei limiti fissati dalla Legge. L’autore, tuttavia, può cedere o concedere in licenza a soggetti terzi uno o più diritti di utilizzazione dell’opera, dietro pagamento di un compenso o gratuitamente. Inoltre, il diritto morale d’autore consiste nella tutela la personalità dell’autore in relazione al processo creativo che poi ha portato alla creazione dell’opera. Tali diritti, al contrario dei diritti di utilizzazione economica, sono intrasmissibili e inalienabili.

 

L’avvento di internet ha reso sicuramente più complessa la tutela del diritto d’autore: per garantire tutela agli autori del mondo digitale sono intervenute recenti modifiche legislative in applicazione di direttive europee, nonostante manchi ancora, però, una disciplina unitaria del diritto d’autore cosiddetto telematico. Molto discusso è l’utilizzo dei link e, dunque, la correlazione dell’uso di contenuti di altri siti web e la violazione del diritto d’autore. A tal proposito, occorre distinguere diversi tipi di utilizzo dei link.

 

Il surface-linking è un linking superficiale, ovvero quello col quale si rimanda alla home page di un altro sito. Questo è il modo più legittimo e corretto per fare riferimento alle pagine di un altro sito web. Tale attività solo raramente ha generato problemi legali fra i soggetti “linkante” e “linkato”, ovvero in casi di abuso di marchi o di segni distintivi altrui. Generalmente, si può affermare che qualora un sito non vieti espressamente di essere linkato, ci si trova in una situazione di licenza implicita, per cui chiunque è autorizzato a inserire link dalla propria pagina web.

 

Nel caso in cui il link rimanda direttamente a una pagina interna del sito linkato, siamo di fronte al fenomeno del deep-linking. Si tratta del più comune, ma insidioso, sistema per collegare due siti, che può generare seri problemi giuridici, legati ai contenuti ospitati dal sito linkato.

 

Un tipo particolare di link è il framing, che si realizza attraverso un collegamento a una pagina di un altro sito che viene poi visualizzata all’interno di una cornice del proprio sito, come se fosse parte integrante dello stesso. Questo tipo di linking genera nell’utente l’apparenza di essere rimasto all’interno del primo sito, mentre non si accorge che vi è un rimando a tutt’altra opera.

 

Le diverse tipologie di linking, a seconda del caso specifico e della categoria di appartenenza, possono, quindi, generare numerosi problemi. Di fatti, si possono verificare violazioni del diritto d’autore poiché: le pagine linkate non sono liberamente riproducibili; vi sono contenuti e/o marchi protetti; a seconda del contesto in cui è inserito, il link può configurare una diffamazione; si possono realizzare casi di concorrenza sleale.

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