01 Feb Gli Emirati Arabi fanno la danza della pioggia
Una volta si faceva la danza della pioggia. Oggi sembra proprio che tramite una ricerca scientifica si possa essere in grado di far aumentare il livello delle precipitazioni, a finanziare tale ricerca, non poteva che essere un luogo dove la pioggia proprio scarseggia: gli Emirati Arabi.
Nei giorni scorsi Ad Abu Dhabi sono stati annunciati i vincitori del primo ciclo del Programma di Ricerca degli Emirati Arabi Uniti per l’aumento delle precipitazioni piovose (UAE Research Program for Rain Enhancement Science).
L’iniziativa, con il patrocinio di Sua Altezza lo Sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, Vice Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti, si è svolta con una cerimonia nell’ambito della Settimana della Sostenibilità 2016.
Ad aggiudicarsi il finanziamento da 5 milioni di dollari, messo a disposizione dalla prima edizione del Programma, sono stati gruppi di ricerca provenienti da Giappone, Emirati Arabi Uniti e Germania.
Il programma di ricerca degli EAU sull’aumento delle precipitazioni piovose ha deciso di premiare quei progetti che offrivano idee creative e innovative sulle previsioni e sul controllo delle nuvole, sulla modellazione delle nuvole e sull’utilizzo di agenti per l’inseminazione delle nuvole.
Il programma ha dato il via a una nuova ricerca scientifica relativa all’aumento dei livelli di precipitazione piovose su scala globale, attraverso il progresso della scienza, della tecnologia e delle tecniche di implementazione, e aumentando i livelli di pioggia per garantire la sicurezza idrica negli EAU e in altre regioni aride e semi-aride.
Nel corso delle operazioni di inseminazione delle nuvole, il programma ha quattro obiettivi principali: migliorare il livello di ricerca e innovazione nel settore; approfondire le conoscenze scientifiche sull’aumento delle precipitazioni; sviluppare tecniche all’avanguardia nell’ambito delle pratiche e delle operazioni di innalzamento delle precipitazioni; e, infine, accelerare e costruire ulteriori competenze nel settore sia a livello locale che globale.
I tre scienziati vincitori a capo dei gruppi di ricerca che riceveranno il finanziamento di 5 milioni di dollari per questo ciclo sono: Masataka Murakami, Visiting Professor dall’Institute for Space-Earth Environmental Research, Università Nagoya (Giappone), per il suo lavoro svolto sull’aumento delle precipitazioni piovose nelle regioni aride e semi-aride. Il progetto del Professor Murakami riguarda innovativi algoritmi e sensori atti ad identificare le nuvole più adatte per l’inseminazione. Ricercatori dalle Università di Tokyo e dall’Agenzia Meteorologica del Giappone hanno contribuito a questo progetto di ricerca.
Linda Zou, Professore di Ingegneria Chimica e Ambientale del Masdar Institute of Science and Technology (EAU), per il suo lavoro svolto sull’utilizzo delle nanotecnologie per accelerare la condensazione dell’acqua. La ricerca della Prof. Zou approfondisce le diverse modalità di utilizzo delle attuali conoscenze sulle nanotecnologie per sviluppare i materiali di inseminazione delle nuvole e rendere più efficiente la formazione di gocce di pioggia.
Hanno contribuito al lavoro della Prof. Zou anche membri dell’Università Nazionale di Singapore e dell’Università di Belgrado. Volker Wulfmeyer, Direttore Generale, Professore e Presidente di Fisica e Meteorologia presso l’Istituto di Fisica e Meteorologia dell’Università di Hohenheim (Germania), per il suo lavoro svolto sull’ottimizzazione dell’inseminazione delle nuvole. Il lavoro del Prof. Wulfmeyer mira a studiare nel dettaglio le zone di convergenza e i cambiamenti nella copertura del suolo per aumentare i livelli di precipitazione.
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