14 Apr I procedimenti per le truffe assicurative intasano il Tribunale di Milano

Un recente articolo apparso su “la Repubblica Milano” denuncia una situazione critica: quasi diecimila fascicoli, riguardanti le frodi assicurative – quali doppi risarcimenti, furti d’identità, falsi colpi di frusta e incidenti a catena mai avvenuti – rischiano di paralizzare l’operatività della Magistratura meneghina.

I procedimenti per tali tipi di reati, infatti, prendono il via dalle denunce per truffa che confluiscono tutte presso la Procura a Milano poiché nel capoluogo lombardo hanno la sede legale quasi tutte le Compagnie di assicurazione. Per la Cassazione, difatti, la competenza si radica <<nel luogo della sottoscrizione della polizza>>.

Ciò si traduce nel fatto che la Procura milanese si trova a dover dirimere l’80% dei contenziosi nazionali in tema di frodi per falsi sinistri, stipule di polizze con residenze fittizie, risarcimenti ingiustificati, furti d’identità e altre “pratiche” truffaldine che garantiscono notevoli guadagni ai soggetti che pongono in essere tali condotte e a una schiera di professionisti – avvocati, commercialisti, periti etc… – che si occupano in gran parte di questo tipo di azioni (il)legali.

­Secondo i dati diffusi dalla stessa Procura e dall’ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici – quasi il 70% dei suddetti casi proviene dalla regione Campania e tra le pratiche fraudolente più ricorrenti troviamo quella del “doppio tamponamento a tre”: un’automobile tampona il veicolo che lo precede, poi questo, nell’impatto, finisce per colpire il veicolo antistante. Il motivo per cui tale dinamica è così frequente risiede nella circostanza per cui un falso sinistro così congegnato può portare a un doppio risarcimento per i protagonisti dell’incidente che, spesso, si rivelano persone non proprio sconosciute tra loro.

Altra fattispecie fraudolenta, poi, riguarda i sinistri che vedono coinvolti soggetti ai quali è stata “rubata” l’identità; in particolare, il boom delle stipule on line ha condotto a un innalzamento delle truffe legate all’uso dei dati falsi.

Altra variante è quella delle false residenze, per cui persone residenti soprattutto al Sud (Campania in primis ma anche Puglia) indicano di abitare al nord e in particolare nelle città che permettono di pagare un premio di polizza più conveniente come Udine, Aosta, Bolzano e Sondrio.

Un capitolo a parte, sempre dei procedimenti di cui si occupa la Procura milanese, riguarda il passeggero che, pur rimanendo illeso, denuncia il classico “colpo di frusta”: in tali casi, oltre alla complicità degli automobilisti coinvolti nell’incidente, realmente avvenuto o meno, c’è anche la connivenza dei medici che stilano i referti. Statisticamente, un dato ricorrente nelle truffe accertate secondo le predette dinamiche è quello per cui sul luogo del sinistro non risultano mai essere intervenuti né le Forze dell’Ordine, né le ambulanze del 118 e raramente ci sono testimoni.

Le statistiche in possesso dell’ANIA forniscono un quadro preciso e sconfortante del fenomeno delle truffe legate a inesistenti danni fisici sul territorio italiano: Milano risulta una delle città più virtuose con un -19,2% di richieste di risarcimento per lesioni rispetto alla media nazionale, Bari, invece, detiene il record con un +58,6%, seguita da Catanzaro col 58,3% rispetto alla media nazionale.

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