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03 Mar Insidia stradale per macchia d’olio sull’asfalto. Non sempre il comune è responsabile.
Nell’ambito della circolazione stradale, può accadere di scivolare su una macchia d’olio presente sull’asfalto e a volte, soprattutto nel caso in cui ci si trovi alla guida di un motociclo, le conseguenze dannose possono anche essere gravi.
In tali casi, si è portati a ritenere che la responsabilità vada attribuita senza dubbio al Comune, che è custode della strada e delle sue pertinenze ai sensi dell’art. 2051 cod. civ. e che ha omesso di curare la manutenzione e/o la pulizia.
In linea teorica l’Amministrazione Comunale potrebbe in effetti essere considerata responsabile, ma non sempre, in quanto esistono dei casi in cui il fatto può rientrare nel c.d. “fortuito”, ossia un fatto talmente improvviso e imprevedibile, da rendere impossibile al custode evitarlo.
Se dunque la macchia d’olio è stata lasciata poco prima dell’evento dannoso da un veicolo in transito, il custode potrà essere dichiarato esente da responsabilità, non essendovi stato il tempo materiale di ovviare al pericolo.
E’ ciò che è stato ribadito dalla Corte di Cassazione, con ordinanza del 20 febbraio 2019 n. 4963, ove si legge che l’Amministrazione Comunale viene liberata dalla responsabilità “ove dimostri che l’evento sia stato determinato da cause estrinseche ed estemporanee create da terzi, non conoscibili né eliminabili con immediatezza, neppure con la più diligente attività di manutenzione, ovvero da una situazione (nella specie, una macchia d’olio, presente sulla pavimentazione stradale, che aveva provocato la rovinosa caduta di un motociclista) la quale imponga di qualificare come fortuito il fattore di pericolo, avendo esso esplicato la sua potenzialità offensiva prima che fosse ragionevolmente esigibile l’intervento riparatore dell’ente custode”.
Nella specie l’istruttoria del giudizio svoltosi dinanzi al Tribunale aveva accertato che la macchia d’olio si era appena formata, pertanto la Suprema Corte ha ritenuto corretta la decisione di rigettare la domanda di risarcimento da parte del danneggiato, rigettando a sua volta il suo ricorso in sede di legittimità.
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