La responsabilità del medico convenzionato

13 Mag La responsabilità del medico convenzionato

E’ di pochi giorni fa la pronuncia della Suprema Corte, n. 6243 del 27.03.2015, la quale, con una interpretazione del tutto innovativa, rispetto al passato, fondata su un’attenta interpretazione della normativa che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale, ha affermato la responsabilità dell’ASL ex art. 1218 c.c., per l’errore posto in essere dal medico con essa convenzionato.

Diversamente dal passato – ove, in ossequio alle diverse pronunce giurisprudenziali, non poteva configurarsi la responsabilità dell’ASL ex art. 1228 c.c., atteso che gli obblighi assunti dal Servizio Sanitario Nazionale nei confronti dei cittadini avevano un contenuto meramente organizzativo, non avente ad oggetto la prestazione professionale gravante invece esclusivamente sul medico – la Suprema Corte ha configurato in capo alle ASL una obbligazione ex lege di prestare l’assistenza medico-generica per il tramite di medici dipendenti o convenzionati.

Le ASL, così come osservato dalla Corte di Cassazione, hanno l’obbligo di prestare l’assistenza medica per conto del Servizio sanitario Nazionale, ad ogni cittadino, il quale ha pieno ed incondizionato diritto di fruirne nei termini stabili dalle legge.

Detta obbligazione grava esclusivamente sulle ASL e non anche sui medici convenzionati del cui operato le stesse si avvalgono, in quanto gli stessi partecipano a detta obbligazione, solo ed esclusivamente nella fase esecutiva in forza del convenzionamento con l’ASL.

Tra il medico convenzionato ed il paziente non sorge alcun rapporto obbligatorio ex lege o di carattere negoziale.

E’ evidente, quindi che d’ora in poi le ASL saranno tenute a risarcite i pazienti per gli errori commessi dai medici di base e dovranno quindi addossarsi anche detto “rischio”, soprattutto in un periodo di spending review.

Non pochi i danni a carico dei cittadini, i quali, spesso, si troveranno a non essere soddisfatti dei danni patiti, vuoi perchè le ASL spesso si affidano all’autoassicurazione, vuoi perché sottoscrivono polizze assicurative con franchigie alte.

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