18 Mar La Toscana punta su Iran ed Emirati

In occasione del focus presentato da Sace, la società di assicurazione all’export credit del gruppo Cdp  durante il convegno “L’export toscano alla prova dei nuovi rischi globali” è emerso che tra le località più interessanti per l’export toscano figurano gli Emirati Arabi e l’Iran.I ricercatori “vedono” infatti un approdo possibile ad «un paniere diversificato di mercati emergenti, con profili di rischio certamente non trascurabili, che possono tuttavia essere affrontati con successo e profitto, puntando su coperture specifiche e un approccio strategico».

Fra i cinque settori che rappresentano da soli il 67% dell’export complessivo toscano, Sace segnala opportunità in Cina, Emirati Arabi e Repubblica Ceca per alimentarie bevande; India e Arabia Saudita per il tessile-abbigliamento; Kenya, Iran e Thailandia per la meccanica strumentale; Emirati e Iran per i mezzi di trasporto; ancora Iran e Arabia Saudita per l’altra manifattura, che comprende anche il comparto orafo.

Alessandro Castellano, amministratore delegato di Sace, ha affermato, nel corso dell’incontro che nell’ultimo anno hanno assistito oltre mille aziende toscane, in prevalenza Pmi, nei loro piani di crescita internazionale, con più di un miliardo di operazioni di export assicurate e investimenti garantiti. «Oggi con l’e-commerce- dice Castellano- stiamo cominciando a vedere aziende nella fascia da 50 a 100 milioni, quindi non piccolissime, avere un footprint mondiale».

Il tema del commercio sul web è centrale anche per Leonardo Bassilichi, intervenuto alla tavola rotonda. «Servono tre cose – ha detto – della tecnologia, che è l’ultimo dei problemi; degli strumenti a supporto di garanzia; infine, che è la componente più complessa, la cultura, che non si fa comprando, ma credendo in qualcosa di nuovo ed accettando un cambiamento, che vuol dire cambiare anche le regole della propria azienda».

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