27 Ott Lo smart contract

Lo smart contract è la trasposizione in codice di un contratto che ha la capacità in automatico di verificare l’avverarsi di determinate condizioni e di eseguire azioni o dare disposizioni in merito. Tecnicamente si basa su script che leggono  le varie clausole del contratto e le condizioni operative entro le quali si devono e si auto attiva nel momento in cui i dati riferiti alle situazioni reali corrispondono ai dati riferiti alle condizioni contrattuali concordate.

Contrariamente a quanto si pensa, lo smart contract non nasce con la blockchain ma è antecedente. Già negli anni ‘70 si hanno tracce di un primo contratto intelligente impiegato per gestire l’attivazione o disattivazione di una licenza software, gestione avveniva tramite una chiave digitale in grado di avviare il funzionamento del software qualora il cliente avesse pagato la licenza.

In seguito nel 1996 da Nick Szabo, il primo a sperimentare l’uso dello smart contract, conia il termine e lo definisce nel White Paper “Smart Contracts: Building Blocks for Digital Free Markets”. La sua idea era quella di incorporare una serie di dati contrattuali all’interno di un software capace di automatizzare l’esecuzione e attivare delle conseguenze nel caso in cui le clausole non fossero state rispettate.

 

Dal contratto automatico al contratto semantico

Come abbiamo visto lo smart contract nasce come contratto automatico. Nel corso degli anni, però, lo sviluppo della tecnologia blockchain e il crescente impiego di questo sistema per le transazioni digitali hanno reso necessaria la nascita di uno strumento che fosse in grado di automatizzare le relazioni tra le diverse parti che operano nella transazione.

Questo passaggio è possibile solo tramite una trasformazione del contratto digitale che da automatico deve evolversi in semantico. L’implementazione di questo fattore consente di aumentare la precisione nell’interpretazione dei significati delle parole e in modo direttamente proporzionale permette di aumentare la precisione nella gestione delle azione che gli smart contract sono chiamati ad attivare.

Lo smart contract, contrariamente a quanto si pensa, non elimina la figura dell’avvocato o del notaio, ruoli necessari come advisor delle parti in causa nella definizione delle clausole, delle modalità e delle regole di controllo e azione ma elimina il loro intervento nella fase in cui il contratto si trasforma in codice ed esegue automaticamente e in maniera indipendente dai contraenti le condizioni precedentemente stabilite.

Questo punto è fondamentale per capire la differenza che sussiste tra il contratto tradizionale e smart contract che, alla luce di quanto descritto, appare come un programma che elabora in modo deterministico le informazioni che vengono raccolte. Se da una parte questa caratteristica è fonte di sicurezza in quanto garantisce l’assoluta certezza di giudizio oggettivo escludendo qualsiasi forma di interpretazione, dall’altra parte affida al codice il potere e la responsabilità di decidere.

In questo quadro, l’aspetto semantico assume un ruolo primario nello sviluppo e nella precisione di azione di questo strumento.

 

Rapporto tra smart contract e blockchain

Il rapporto tra blockchain smart contract appare chiaro nel momento nasce la necessità di rendere questi contratti digitali sicuri e affidabili. La struttura della blockchain assume così il ruolo di autorità garante e di controllo che attesta l’immutabilità delle clausole e verifica l’esecuzione al realizzarsi delle condizioni stabilite. In questo senso lo sviluppo e la gestione di progetti smart contract vanno a vantaggio di quelle realtà professionali capaci di unire una competenza sul profilo legale con solide competenze tecniche e di sviluppo.

Si comprende in questi termini quali possono essere i molteplici impieghi degli smart contract sulla piattaforma blockchain. Un esempio molto frequente è quello relativo all’acquisto di un’auto a rate. Basterà incorporare in uno smart contract tutte le informazioni relative all’acquirente, al prezzo, alla modalità di pagamento etc… dati che, una volta inserite in blockchain, non potranno più essere modificati.

Lo smart contract gestirà automaticamente tutti gli aspetti definiti nelle clausole contrattuali, tra queste anche quelle relative all’inadempienza dei pagamenti delle rate. In questo caso lo smart contract, rilevando l’insolvenza, andrà ad attivare un dispositivo installato sull’auto che bloccherà le funzioni principali della macchina, come ad esempio l’accensione.

Questo è possibile in quanto il contratto di acquisto, riscontrando il mancato rispetto della clausola relativa pagamento della quota, riconoscerà un’anomalia e automaticamente farà scattare la sanzione.

 

Un altro esempio è l’acquisto di un servizio multimediale. Lo smart contract andrà a gestire le condizioni di utilizzo del servizio nel rispetto di quanto stabilito al momento della sua definizione in sede contrattuale. Se si è scelto un servizio di utilizzo su base temporale e nella fruizione si va oltre il valore stabilito dal contratto, lo smart contract bloccherà in automatico l’erogazione del servizio.

 

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.