18 Lug Nuovo capitolo sulle normative contro lo stalking: il reato ora anche su Facebook
La Corte di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza che esprime il fermo proposito di tutelare i cittadini nei confronti di attacchi personali e offese che si attuano in rete.
Attualmente le norme in materia di stalking sono ritenute tra le più scarne, forse perché difettano di elementi in grado di conferire oggettività alla legge. Infatti la norma si basa soltanto sul rilevamento del danno psicologico, dato per lo più soggettivo, causato dalla condotta ingiuriosa arrecata alla vittima.
Pochi giorni fa dalla Cassazione è giunta però una sentenza che, limitando il comportamento minaccioso dei cibernauti, introduce un nuovo ulteriore capitolo alla questione.
I fatti che hanno provocato la sentenza della Corte riguardavano il caso di due ex conviventi: la ragazza denunciava di essere vittima di atti intimidatori che giungevano tramite il social network Facebook da parte dell’ex partner.
Dato che l’articolo 612-bis del c.p. definisce stalking il reato commesso da “chiunque reiteratamente, con qualunque mezzo, minaccia o molesta taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico” la Cassazione ha emesso il divieto al giovane protagonista del reato di frequentare i luoghi in cui è solita intervenire la vittima, compresi quelli on line.
Oltre ad essere sempre più diffuso nella società contemporanea, lo stalking è un reato frequente soprattutto in ambito aziendale. A questo proposito si prevedono a breve integrazioni alle norme in materia, per assicurare alle vittime una tutela penale più adeguata.
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