29 Giu Pubblicato il Rapporto sull’Export di Sace
Secondo il Rapporto sull’Export condotto da Sace, alimentare, tessile e moda sono il traino delle esportazioni del made in Italy e nel prossimo triennio daranno un impulso tra il 4 e il 5,2% . Secondo l’indagine, inoltre, altri settori come la meccanica strumentale, saranno settori chiave per le esportazioni. Proprio in questo campo si prevede un incremento di vendite oltrefrontiera con un ritmo medio del 4,3% su un mercato mondiale che per il settore vale 1.600 miliardi. Il Rapporto ha individuato come le Pmi «internazionalizzate» rappresentino in Italia il 29%, contro il 50% di altri paesi, come la Germania.
Le stime al 2019 mostrano un tasso di crescita pari al 3,7%, frenato rispetto al +9,2% di dieci anni fa.
Per favorire lo sviluppo verso l’internazionalizzazione Cassa depositi e presiti metterà a disposizione delle imprese 63 miliardi per l’internazionalizzazione entro il 2020. «Cdp, Sace e Simest lavorano in modo integrato fornendo pacchetti di interventi. Saranno una Export-import bank, colmando il gap con la Germania», dichiara Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo economico, al Corriere della Sera.
Un ruolo chiave lo avranno sempre le banche, che accompagneranno le imprese nella scommessa verso l’estero per incrementare il business e correre al passo con altri Paesi.
“Ora serve far fare alle imprese un salto di qualità e di dimensione perché possano essere ancora più competitive sui mercati — spiega Alessandro Decio al Corsera, dopo la nomina ad amministratore delegato della Sace, —. Siamo pronti a intervenire a sostegno delle aziende, anche di dimensione minore che hanno voglia di innovare ed esportare. Queste società pesano già per il 25% del portafoglio rischi di Sace».
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