28 Lug Strutture e infrastrutture: la vera eredità di Expo.

L’influenza dell’esposizione universale sulla realtà socio-economica di una città e di un paese può essere valutata sulla base delle strutture e infrastrutture realizzate in funzione della manifestazione, che costituiscono il vero lascito materiale dell’evento. In genere si tratta di miglioramenti nella viabilità e nuovi metodi di trasporto, ma anche edifici, installazioni, monumenti che, nel tempo, costituiscono tracce indelebili, incastonate nella memoria collettiva.

È accaduto, infatti, che numerose esposizioni lasciassero in eredità alla città ospitante opere talmente apprezzate, da diventare negli anni veri e propri simboli.. gli esempi sono numerosi e variegati: la celebre tour eiffel a parigi, costruita per l’expo del 1894 e divenuta il simbolo di una nazione o l’oceanario di lisbona (expo 1998). tracce di esposizoni universali in italia si ritrovano a genova, con il famoso acquario (expo 1992); inoltre, in pochi sanno che il quartiere eur della capitale fu fatto costruire da mussolini per l’esposizione universale di roma- di cui eur è l’acronimo- del 1942, salvo poi essere migliorato e integrato in occasione dell’olimpiade del 1960, con la costruzione del velodromo e del palazzetto dello sport.

Per indagare l’impatto economico di un grande evento come l’esposizione universale- così come per un’olimpiade o per un mondiale- non è, tuttavia, sufficiente focalizzarsi sugli effetti immediati e diretti che il grande evento porta con sé, ma è utile comprendere, osservando con un orizzonte più ampio, i cosiddetti effetti di “legacy”.

Bisogna, dunque, capire l’eredità lasciata dalla manifestazione, in termini di infrastrutture, imprenditorialità e di effetti sulla domanda, sia interna che proveniente dall’estero. Questi effetti si dividono in tangibili ed intangibili. Per l’expo di milano del 2015, uno studio del certet stima un investimento iniziale per la costruzione delle infrastrutture pari a 12,5 milioni di euro: di cui quasi 2 milioni per la realizzazione e la costruzione di strutture afferenti al sito expo ed il restante, invece, per la costruzione di opere connesse con expo, ma di cui la collettività beneficerà nel corso del tempo.

Tra queste la costruzione di altre due linee metropolitane (la m4 non sarà pronta prima del 2020, mentre la m5 è già attiva da fine aprile) , in aggiunta alle 3 già esistenti; e la realizzazione di tratti autostradali, quali la a35 (la Bre.Be.Mi, che collega Brescia, Bergamo e Milano) e la a36 (la pedemontana, che collegherà, tra gli altri, l’aeroporto di Milano Malpensa a quello di Bergamo Orio al Serio). La stima conduce a previsioni ottimistiche consistenti, sia in termini di produzione sia in termini di pil a livello nazionale. Questo consentirebbe di generare un incremento di valore aggiunto pari a circa 30 milioni di euro, riconducibile per il 75% proprio alle nuove infrastrutture. Per quanto riguarda il secondo tipo di effetti, quelli intangibili, non si manifestano con strutture e infrastrutture materiali e, per questa ragione, sono più difficili da stimare economicamente. Si tratta di effetti di lungo periodo, derivanti dal miglioramento della zona urbana- dal punto di vista estetico e infrastrutturale- e da aspetti più prettamente mediatici, tramite la maggiore visibilità che assume la città che ospita l’evento.

Per realizzare la manifestazione vengono trasformati interi nuclei urbani, quartieri e comunità, rendendoli più attrattivi, soprattutto sotto il profilo turistico. È il caso delle olimpiadi di barcellona, oggi riconosciuta come una delle mete turistiche più frequentate, o di vancouver dopo l’expo del 1986, che ha portato, nei cinque anni seguenti alla grande esposizione, un tasso di crescita medio annuo del turismo del 5,4% nella provincia della british columbia. l’eredità lasciata da expo, oggi, viene analizzata non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche in funzione di un futuro scambio di merci e di capitale umano tra i paesi.

Per questo è utile leggere l’evento in chiave futura, come base da cui partire per lo sviluppo ed il successo di un territorio. Un evento come expo porta numerosi elementi vantaggiosi, tra i quali: creazione di nuove imprese (si stima che in lombardia vi saranno 4588 nuove imprese, con prevalenza per imprese di costruzione.

Molte di esse continueranno la loro attività anche dopo la fine di expo 2015, adattando l’offerta a seconda delle esigenze); attrazione di investimenti dall’estero (migliori infrastrutture e filiere produttivi italiani più visibili ai possibili investitori stranieri); incremento della domanda turistica (promozione del brand cittadino e nazionale); effetti sul settore immobiliare (aumento del valore del patrimonio immobiliare, sia per effetto delle nuove costruzioni, sia a causa dell’accresciuta attrattività turistica. Questo renderà i proprietari di immobili più ricchi e maggiormente disposti a spendere).

Le sfide dell’italia iniziano proprio da qui: dalle grandi opportunità che un evento come questo porta con sé. Ci sono tutti i presupposti per ripetere l’esperienza di barcellona, evitando il rischio di trasformare il sito expo in una parentesi temporanea e con poco seguito.

Sicuramente, ciò che rimarrà sarà quel bonus di attrattività del territorio, ottenuto proprio grazie alle numerose nuove infrastrutture, che dovrà essere sfruttato dopo la manifestazione per accrescere la dimensione economica del paese.

 

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